lunedì 31 marzo 2008

Coraggio, yankee, vieni a conquistarci

Sapete perché il baseball in Italia non decolla? No, lasciate perdere per un momento il denaro, che non è tutto, non sempre. Il baseball italiano non decolla perché non ci sono le idee per renderlo migliore. E quando ci sono, vengono prese a male parole da persone che hanno timore che qualcuno possa mettere in discussione le loro sicurezze. La colpa di tutto questo è vostra, signori miei, proprio vostra. Parlo di voi, dirigenti che vi nascondete dietro le tendine quando un giornalista vi cerca per avere notizie della vostra società. E anche di voi, tecnici "sotuttoio", che pur di mantenere lo status di uomini che di baseball ne capiscono, vi permettere di sparare a zero su tutti quelli che la pensano diversamente da voi. Tranquilli, ce n'è anche per voi, giocatori solo con le intenzioni. Che vi mettete i guantini per andare a battere e sbranate l'arbitro quando prende una decisione che non vi va troppo a genio. A voi, tutta la mia stima per ciò che fate e per ciò che vorreste essere. Un po' meno per l'atteggiamento snobistico che avete nei confronti di coloro che passano le giornate a trovare il modo per farvi giocare, raccogliendo denari ovunque, anche per strada se capita. A tutti voi, un grande augurio, che un giorno i tipi della Major League possano sbarcare in terra italiana per conquistare tutto ciò che ricorda direttamente o indirettamente un campo da baseball. Perché è vero, loro, gli yankees, non risparmiano nessuno quando devono accumulare denaro, ma per lo meno lo fanno seriamente e senza ipocrisia. E il pubblico vuole vedere il baseball che piace e fa divertire. C'è altro?

domenica 23 marzo 2008

Leopardi e Bresnahan

Affermano alcuni maestri e scrittori ebrei, che tra il cielo e la terra, o vogliamo dire mezzo nell'uno e mezzo nell'altra, vive un certo gallo selvatico; il quale sta in sulla terra coi piedi, e tocca colla cresta e col becco il cielo. Questo gallo gigante, oltre a varie particolarità che di lui si possono leggere negli autori predetti, ha uso di ragione; o certo, come un pappagallo, è stato ammaestrato, non so da chi, a profferir parole a guisa degli uomini: perocché si è trovato in una cartapecora antica, scritto in lettera ebraica, e in lingua tra caldea, targumica, rabbinica, cabalistica e talmudica, un cantico intitolato, Scir detarnegol bara letzafra, cioé Cantico mattutino del gallo silvestre: il quale, non senza fatica grande, né senza interrogare più d'un rabbino, cabalista, teologo, giurisconsulto e filosofo ebreo, sono venuto a capo d'intendere, e di ridurre in volgare come qui appresso si vede. Non ho potuto per ancora ritrarre se questo Cantico si ripeta dal gallo di tempo in tempo, ovvero tutte le mattine; o fosse cantato una volta sola; e chi l'oda cantare, o chi l'abbia udito; e se la detta lingua sia proprio la lingua del gallo, o che il Cantico vi fosse recato da qualche altra. Quanto si è volgarizzamento infrascritto; per farlo più fedele che si potesse (del che mi sono sforzato in ogni altro modo), mi è paruto di usare la prosa piuttosto che il verso, se bene in cosa poetica. Lo stile interrotto, e forse qualche volta gonfio, non mi dovrà essere imputato; essendo conforme a quello del testo originale: il qual testo corrisponde in questa parte all'uso delle lingue, e massime dei poeti, d'oriente.

Cantico del gallo silvestre, Giacomo Leopardi


Roger Philip Bresnahan
Born: June 11, 1879, Toledo, OH
Died: December 4, 1944, Toledo, OH
Bats: R Throws: R
Elected to Hall of Fame by Veterans Committee: 1945

Played for: Washington Senators (1897), Chicago Orphans (1900), Baltimore Orioles (1901-1902), New York Giants (1902-1908), St. Louis Cardinals (1909-1912), Chicago Cubs (1913-1915)
Elected to Hall of Fame by Veterans Committee: 1945

One of the most versatile players in the early 20th century, Roger Bresnahan played all nine positions for a variety of teams during his 17-year career. It was his skillful defensive play and his leadership skills in the dugout, however, that led John McGraw and Branch Rickey to describe him as among the best catchers they had ever seen. Bresnahan was also an innovator, introducing early shin guard equipment and experimenting with a protective helmet. "The Duke of Tralee" was the second catcher to be inducted into the Hall of Fame.

“Roger is a fighter; he was a fighter when a pupil of McGraw's and he has instilled this fighting spirit into his team.”
— Fred Lieb, Baseball Magazine 1911