lunedì 14 gennaio 2008

Dicono che il baseball

Dicono che il baseball sia un gioco difficile. Dicono che per guardare una partita devi avere una pazienza che nemmeno in coda alla posta. Dicono anche che per convincere qualcuno ad accompagnarti, non basta la promessa di una pizza e di una birra, ci vuole molto, ma molto di più.

Dicono tante cose sul baseball, ma non dicono la più vera: il baseball, in Italia, è uno sport fatto da pochi per pochissimi, più o meno da sempre. Non c’è la tv di prima, seconda o terza serata: c’è la tv del satellite, quando si può. Non c’è il pezzo sul giornale sportivo a tiratura nazionale: ci sono due o tre righe sistemate dove c’è spazio e se c’è spazio. Ci sono le voci, quelle sì, dei tanti che vorrebbero cambiare il sistema, puntare sulla rivoluzione e marciare su Roma. E’ la metafora del piccolo paese di provincia. Ci si conosce un po’ tutti e non si perde mai l’occasione di tirare qualche rimprovero al sindaco che ha chiesto ai propri cittadini di versare 20 centesimi per costruire il nuovo oratorio. Qualche baruffa, qualche vaffa e poi tutto torna come prima. Perché nessuno vuole lasciare il paese che in fondo, diciamolo pure, piace, e pure parecchio. Forse perché non c’è altra scelta. Forse perché a menar le mani sono capaci tutti: è quando si deve costruire qualcosa che viene il mal di testa.

Ci hanno scritto, nei giorni scorsi, per chiederci se baseballitalia si schiererà contro la Federazione, oppure no. Avete capito bene, proprio così. Non ci sono stati molti giri di parole, il messaggio era chiaro, anzi chiarissimo. Frequentiamo l’ambiente del guantone da qualche tempo, sappiamo come nascono e crescono queste polemiche che si propagano come un virus lungo il cavo di un pc. Quando si decide che va tutto male, va tutto male, non ci sono sconti, non si fanno prigionieri: si spara a vista e poi si vedrà. La Federazione? Brutta storia, non piace, via, si cambia, avanti il prossimo. Che sarà senza dubbio un’altra cosa, la soluzione ai guai, c’è da scommetterci.

Dicono, perché noi non ci crediamo. A noi piace l’idea che nulla sia completamente bianco e nulla sia completamente nero. Noi siamo per le sfumature. Meglio, siamo per i fatti. Che talvolta possono incontrare il nostro favore, altre volte no. Ma non facciamo il passo successivo, ci fermiamo alle cose che vengono dette e fatte, non a coloro che sono protagonisti di queste azioni. Perché il compito di giudicare non spetta a noi, ma ai nostri lettori, che decideranno che vale la pena di seguirci e che si fideranno di noi. Per alcuni non sarà abbastanza, per noi è l’abc del nostro progetto: fare informazione, non costruire il cappio da stringere al collo del malcapitato di turno. Quindi, alla domanda “Siete pro o contro la Federazione?”, noi rispondiamo: “Cambiate canale, che qui non vi divertite”.

Dario Pelizzari

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

hai ragione... hai pienamente ragione certo è, che come molte cose in Italia, bisognerebbe svecchiare le dirigenze anche perchè di idee nuove nn ce ne sono egovernano sempre gli stessi padri e padroni che assomigliano MOLTO a presidenti di squadre di calcio dilettantistiche.... ma esiste in ITalia un'università con la laurea in management sportivo!? se riesco a prendere la prima mi interesserebbe come seconda :D

Buon MGDB a tutti!